L’ Amore Sgrammaticato – Giancarlo Mirone - Recensione Critica, A Cura Di: M. Concetta Armetta (Vincitrice Del Premio "Letteratura Per Ragazzi" XII Edizione




Non uno, ma due diari che attraverso pagine sintetiche e a tratti duri tratteggiano l’esperienza di un docente palermitano approdato in una prima classe di scuola media a Baunei in Sardegna e gli eventi storico-politici che a quel tempo si susseguivano in Italia e non solo. 

Una piccola realtà scolastica in un paesino e poi… il resto del mondo.
La “somma di quotidianità delle rinunce, comandamenti domestici, segregazione della spontaneità” in un “bambino non più bambino” di undici anni non possono che sfociare in “esuberanza incomprimibile a scuola”.

Questa una delle prime considerazioni dell’autore appena giunto nella nuova sede di servizio: una realtà scolastica, ma soprattutto umana, dove il docente non può progettare percorsi didattici dietro una cattedra con l’ausilio di una lavagna e un registro per i voti. 

Realtà con la quale mi confronto tutti i giorni da insegnante di scuola primaria in un contesto dove un sorriso d’intesa vale più di un dieci sulla pagella.

L’autore racconta dunque la sua esperienza: “Se Tore e Mariolino fanno casino, è molto semplice e sbrigativo cacciarli dall’aula e sanzionarli con una nota sul registro…”

Dalla presa di coscienza che una scuola tradizionale non avrebbe “inciso” proprio nulla nelle menti e soprattutto nelle vite di quei ragazzi, si giunge ad una proposta vincente di scambio epistolare tra alunni e docente. 

“Dalla cattedra li guardai come non li avevo mai guardati… Gioventù, visto che non riusciamo a parlarci, allora scriviamoci”.

Il docente che si rimbocca le maniche e coglie ogni evento come un “pretesto favorevole” per insegnare la vita. I contenuti didattici si intarsieranno come pietre preziose in quelle conversazioni in classe che partendo dalla quotidianità di Baunei completeranno il loro viaggio in quel mondo esterno e lontano attraverso la lettura del giornale in classe.

Il giornale, la vita in campagna, il lavoro, i primi amori… tutto farà “lezione” e consentirà ai ragazzi di ritrovarsi l’anno seguente in II D con una consapevolezza maggiore del loro ruolo nella piccola comunità di Baunei e al “Proffessore” (come scriveva Tonino) di far tesoro di un’esperienza unica per “crescere” professionalmente e umanamente.

M. Concetta Armetta

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