Tre Storie De Marchiciani A Roma - A Cura Di: Paolo Emilio Urbanetti (1’ Classificato Sez. B Poesia Inedita In Vernacolo)



La prima è risaputa: Raffaello 

(che quà ce stava pe su’ zio Bramante) 

pittava pe li papi e sur più bello 

porello... ce schiattò su quell’amante (1). 

Siconno c’è Rossini, all’Argentina 

la prima der Barbiere fece er tonfo. 

Era ‘n imbrojo, tutta ‘na manfrina 

ma Roma lo capì... e fu ‘n trionfo (2). 

Pe terzo vie’ quer papa marchiciano 

che nacque propio quà, ne sto ber posto 

de mare, Grottammare, un francescano 

de cui se disse, pe quant’era tosto, 

che nun sarebbe stato tanto presto 

che ‘n papa se chiamava Sisto Sesto (3). 



TRE STORIE DI MARCHIGIANI A ROMA (Traduzione) 


La prima è risaputa: Raffaello (che stava a Roma grazie a zio Bramante) dipinse per i papi e sul più bello poverino... morì su quell’amante. Secondo c’è Rossini, all’Argentina la prima del Barbiere fece il tonfo. Era un imbroglio, tutta una manfrina ma Roma lo capì... e fu un trionfo. Per terzo viene il papa marchigiano 30 che nacque proprio in questo gran bel posto di mare, Grottammare, un francescano di cui si disse, per quant’èra tosto, che non sarebbe stato tanto presto che un papa si chiamava Sisto 

NOTE

1: Secondo una consolidata tradizione Raffaello Sanzio sarebbe morto, a soli trentasette anni, a causa dei suoi “eccessi amorosi” nella relazione con la bellissima Margherita Luti, detta La Fornarina. 

2: Il 20 febbraio 1816 l’esordio del Barbiere di Siviglia al Teatro Argentina fu disturbato dalla gazzarra organizzata dai sostenitori del “rivale” Giovanni Paisiello. Già dalla prima replica, però, il pubblico decretò il trionfo del capolavoro rossiniano. 

3: Felice Peretti, di umilissime origini, nacque a Grottammare nel 1521 e venne eletto papa, col nome di Sisto Quinto, nel 1585. Uomo di leggendaria severità ed energia, regnò per cinque anni realizzando moltissime opere e riforme. A Roma è ancora detto, con ammirazione, “er papa tosto”. 


Paolo Emilio Urbanetti - Si è laureato in Filosofia. Dopo gli studi è stato curatore e organizzatore di mostre ed eventi culturali e ricercatore d’archivio. Autore di saggi e studi di storia locale con particolare riguardo alla Tuscia viterbese e all’area della maremma tosco-laziale. La sua produzione poetica, in lingua italiana e in dialetto romanesco, inizia nel 2015. Nel 2020 ha vinto il Premio Peppe Renzi, il Premio Scarpellino, il Premio Mario dell’Arco, il Concorso d’ammissione all’Accademia Romanesca e il Premio Giuseppe Gioacchino Belli. Alcune sue poesie sono state pubblicate su Voce Romana e sulla rivista on line Poeti nel Parco.

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