Una contraddizione in termini.
La letteratura, di qualunque genere, è praticamente impossibile da giudicare come se fosse una gara. Non c’è commissione o giuria, per quanto professionale o prestigiosa, che possa stabilire se un’opera di fantasia e di scrittura sia meglio di un’altra.
Questione di sensibilità gusti, personali, di di opinioni che, come tutte le opinioni, sono opinabili. Lo dice la parola stessa.
E allora perché cimentarsi in un concorso letterario? O addirittura assumerne la presidenza per il genere giallonoir?
La risposta è semplicissima: perché funziona. Concorsi come “Premio Letterario Franco Loi Città Di Grottammare” hanno l’enorme merito di fare da piattaforma ad autori che, spesso, non sono conosciuti dal grande pubblico, stimolare energie creative, fare da cassa di risonanza a case editrici che non possono investire in pubblicità o promozioni.
Noti o sconosciuti, gli scrittori e i loro editori si mettono in gioco e presentano il meglio della loro produzione. In sostanza un’occasione per lavorare al massimo delle possibilità anche se, esattamente come accade in tutti gli altri concorsi, non è detto che il vincitore sia quello che, in libreria, riesce a conquistare il maggior numero di lettori.
La mia entusiasmante esperienza di presidente della sezione giallo noir mi ha permesso di tastare il polso di molti scrittori, giovani e meno giovani e di apprezzarne la creatività, lo stile, le diverse originalità.
La mia personalissima conclusione è che si scrive sempre meglio e con sempre maggiore fantasia. Il classico commissario di provincia sull’orlo della pensione in perenne conflitto coi superiori, ha lasciato il posto a protagonisti delineati Magistrati/e, una serie di sempre e più caratterizzati. poliziotti/e, investigatori e investigatrici con le loro vite, i loro problemi personali, le loro fissazioni sono descritti sempre meglio al di là degli stereotipi che hanno imperato per troppo tempo nel genere giallo-poliziesco-noir. E se si scrive meglio questo significa una sola cosa: si legge di più. E questo non può che far piacere.
Massimo Lugli, Presidente Giuria Tecnica Sezione Giallo/Noir

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