Segnalazione: Riflessioni Di Una Notte Di Gin Fizz E Gocce Di Angostura Di: Ferro Maria Grazia




Sabato pomeriggio dei solitari, con un bicchiere di Gin fizz fino al limite scolato, in un paese qualunque di un sud qualsiasi, in un tardo pomeriggio estivo nell'ora in cui tutto sembra impossibile, anche semplicemente pensare o respirare. Intorno la piazza, le case danzano molli sullo sfondo dell'afa estiva. Non c'è un frugar di scarafaggio. Solo la bocca della fontana ha la forza di pronunciarsi: 

 Plonk ! 

"Alla tua salute, amica mia." Dice Elio, alzando il bicchiere. 

Plonk! 

Risponde quella. "Un altro po' di nient'altro, cara? " 

Plonk ! 

"Io me ne verso un quarto."

Plonk ! 

 Il monosillabo incrina l'aria secca di luglio e scandisce l'attesa di Elio per la sua bella, che proprio sua non è. Le donne degli altri sono irraggiungibili e allora, Porco Mondo, concede loro almeno un sorriso gratis che il Gin fizz non basta mai per consolare lo spirito. Sulla soglia di casa, Elio trascorre il tempo con le mani intrecciate intorno al bicchiere, sguardo fisso a studiare con meticolosa attenzione ogni rientranza e incrinatura della fontana di fronte, un modo come un altro per ingannare il tempo dell'attesa, che tanto è pensionato e di tempo, di solitudine, di Gin fizz e di notti che non vogliono finire ne ha piena la vita anche stasera. 

Plonk ! 

 Lui e la goccia, le uniche cose animate in un niente assoluto simile all'oblio. Lui e la goccia, palpitano allo stesso monotono ritmo della speranza. Anche lei aspetta la sua anima gemella, Elio ne è certo. 

Plonk ! 

Null'altro. E ricominciare. Tra un plonk e l'altro trascorrono esattamente tre respiri. In due ore e mezza, Elio ha battezzato la goccia. Gaia è un tipo riservato, dopo molte titubanze si affaccia oltre l'orlo metallico del rubinetto, con cautela si ingrossa piano in una lentezza esasperante, fino a quando, sempre più ardita, tremula e grassa raggiunge la bellezza delle cose circolari, dove inizio e fine coincidono, dove la perpetua continuità è certezza di equilibrio. Si lascia cadere mollemente sulla conca di ghisa della vasca, arroventata dal sole. 


MARIA GRAZIA FERRO 

Vive in provincia di Torino, operatore olistico, specializzata in pranoterapia, ha da sempre la passione per la letteratura e la scrittura, ha lavorato come freelance in una piccola redazione giornalistica. Esordisce nel 1999, partecipando al premio letterario bandito dalla rivista "LETTERE, il mensile dell'Italia che scrive"; racconto selezionato e pubblicato nell’antologia "Parole dal cuore". Tra i più significativi concorsi a cui ha partecipato, quello bandito dalla casa Editrice Laterza e Libri Millelire avvenuto nell'anno 2000, terza classificata. Suoi racconti sono stati pubblicati in diverse antologie nel corso degli anni. Nell'anno 2017 ha raccolto tutti i racconti editi in una antologia titolata "Schiaffi di felicità", edizioni Streetlib. Nel 2021, a seguito della partecipazione a un concorso ha visto la pubblicazione del romanzo "Testa o Croce" ed. Lupieditore

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