Sezione “A” Poesia inedita in lingua italiana 3ª classificata "Favola Barocca" di Rodolfo Vettorello

 



A primavera s’aprono a Venezia

ciglia, corolla e labbra di corallo,

e mani che accarezzano nell’aria

le note di una musica barocca.

La vecchia merlettaia di Burano

ricama al davanzale sui canali

e i gridi che si inseguono di rondini

incidono nel cielo pallidissimo

le rotte, per l’Oriente, delle navi.

Schiuma di sale e mare che ribolle

contro i “murazzi” lunghi a Pellestrina.

Barocco lo sciacquio contro gli scogli.

Barocca la fontana della piazza,

da mille bocche versa la sua gioia

sognando che trabocchi di gorgògli.

Tritoni e ninfe nudi, in abbandono,

grondano perle di magia selvaggia.

E tu, sudata dea della fortuna

ti affacci appena al bordo della vasca

e l’accarezzi piano con le mani

e poi le tuffi a fondo, ad una ad una.

E passerà da te, dalla tua bocca

alla mia bocca, 

                         dolce di mimosa

la tua saliva come un rivo d’acqua.

Se immagino la favola barocca,

la scena sarà solo la laguna,

lo sfondo una città come sospesa

sopra una coltre pallida di bruma.

La fata della storia che mi invento

un fiore dalle labbra di corallo

e mani che profumano di vento.

Un angelo che bacia con passione

e illude con i giochi delle ciglia,

come fa l’onda inquieta nei canali

al passar d’una barca da lavoro

e allo sciacquio del mare sulla chiglia.



RODOLFO VETTORELLO, nato a Castelbaldo (PD) nel 1937, vive a Milano. Di professione architetto, ha lavorato nel settore pubblico, quindi come libero professionista. Ha pubblicato alcune sillogi poetiche, tra cui ricordiamo L’anima e i giorni, ed ha vinto un centinaio di primi premi in concorsi nazionali e internazionali di poesia (ben 23 nel solo anno 2009). È membro di diverse giurie di concorsi letterari.


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