"Amarti è Perderti" (finalista) di Franco Campegiani, Sezione A Poesia Inedita In Lingua Italiana I Edizione

 




Buongiorno, glicine in fiore.

Mi manchi,

mia dea serena e limpida,

fonte guizzante di energia.

Sei il volubile teatro delle nuvole,

sei la patria del vento e del sole.

Sto nel cerchio carnale

dei tuoi amplessi eterici

e succhio pianto e gioia

dai tuoi candidi seni.

Mi manchi,

dolente capriccio

e bianco mistero d’armonia.

Eppure son qui,

a brucare sui manti eburnei

delle tue virginee rive.

Son qui, battuto dall’onda molle

dei tuoi alti venti siderali...

Mi manchi,

mia carne scissa da me,

nascosta chissà dove. Amo il tuo sorriso giovane

e l’aria sbarazzina,

la frivola criniera

su quel tuo sguardo vivo.

Prendo i tuoi fianchi argentei

ed il roseo grappolo dei seni.

Affondo nel pube angelico

rapito da promesse astrali.

Legarsi e sciogliersi,

ecco il gioco dell’amore.

Amarti è perderti,

è scoprirti tua, non mia.

E resto qui, chiuso nel giro

delle mie ossa.

Non so tendermi

verso il tuo essere infinito.

Mi sfibro a guardarti.

Non faccio che sfiorare

con un dito lieve

le tue fattezze morbide,

impotente di fronte all’amore

che trascende i confini.



Franco Campegiani, nato a Marino (RM) nel 1946, ivi risiede. Giornalista, ha svolto intensa attività presso emittenti radiofoniche e testate di interesse locale. Ha pubblicato diversi libri di poesia, tra cui ricordiamo: L’ala e la gruccia (1975), Punto e a capo (1976), Selvaggio pallido (1986), Cielo amico (1989), Canti tellurici (2000). Moltissimi i premi letterari da lui vinti e nel 1976 gli è stato conferito il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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