Bambola Di Stracci (finalista) di Alberto Druschovic Sezione “A” Poesia inedita in lingua italiana I Edizione
Nella mia campagna di bambina
le sere d’autunno sapevano
di terra, di nebbia e di mosto.
Non ho mai voluto togliermi di dosso
l’odore dei giorni andati, l’acre fumo della stufa
e il sigaro dei vecchi consumato lentamente.
Li porto con me ogni giorno
nelle narici, nel sangue.
Giocavo nel cortile, sotto file di panni appesi
su corde tirate fra due lembi
d’orizzonte, rosso di tramonto,
salutavo con mano di bimba
garruli stormi di rondoni
in partenza verso cieli d’Africa.
Dov’è ora la mia bambola di stracci,
l’amica più cara, la fedele compagna?
Parlate piano, forse dorme ancora
nella vecchia stalla, adagiata nella greppia
tra foglie secche e paglia di grano.
Ora che il vento ha sfogliato nuvole
come pagine di cielo sul libro del tempo
vi chiedo, dove siete voi vecchi di allora
di cui ogni sera cerco ancora la mano?
Vi prego, non dormite anche voi
come la mia bambola perduta,
restate accanto a me
come un panno caldo a lenire questo male
che è l’andare dei giorni
che scorre come l’acqua, non fa rumore
ma consuma e scava dentro.
UMBERTO DRUSCHOVIC, nato a Castellamonte (TO) nel 1952, vive a Sarre (AO). Di pro-fessione bancario. Scrive poesie da molti anni ed ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti in concorsi letterari, con diversi primi premi e svariati piazzamenti nei posti alti della graduatoria

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