Sei amica vera, non mi lasci sola,
ogni momento sento la tua voce
non affralita dalla lontananza,
nulla nascondi di gioie e dolori,
tutto confidi con accento schietto
e se racconti di esperienze belle
con le parole calde di sorriso
vedo il tuo volto riflesso nel cuore,
e per la tua forza che sprigiona forza
pervade me compresa a rievocare
gli anni felici nella tua città...
a progettare incontri conviviali
per custodire i ricordi più cari
come suggello di amicizia intatta.
La dimensione per sopprimere tutto ciò, non esiste.
Ma c’è il risveglio, e gli occhi che ci indicano inaspettate aperture;
l’abilità dei sogni nel toccare gli orizzonti;
la volontà che risalta la sopraffazione dell’inusitato,
e... lei così straordinariamente ferita!
Oggi è ben altro,
come se lentamente si arrivasse a un porto, sotto un cielo cupo
e le stelle brillare; la composizione dell’uomo che non si è piegato
alla viltà dei giorni;
grazie al suo spazio, le distanze assopite;
grazie al mio fervore, lontani gli spazi ciechi.
Non una fuga, ma la ricomposizione di un petto che batte
e... ancora lei così straordinariamente ferita!
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