"Maledetta Crisi" Di Maria Eva Paolini (Menzione Speciale di Merito) Sezione Romanzo Breve V Edizione





Finalmente ce l’abbiamo fatta. Nonostante la crisi o forse proprio in virtù di quella, che ha ridotto il costo degli immobili, abbiamo comprato una casa al mare. Casa è una parola grossa, diciamo un appartamento. Il 12 di dicembre siamo stati dal notaio a firmare il contratto, il nostro regalo di Natale da mettere sotto l’albero, che non è una sciocchezzuola, soprattutto in questi tempi magri. 

“Parva, sed apta mihi”, mi dico con orgoglio, rispolverando le mie vecchie conoscenze di latino. 

“Piccola, ma adatta alle mie esigenze”, traduco per chi di latino fosse digiuno. In realtà si tratta di un trilocale, due camere e soggiorno più i servizi, in cui potrebbe vivere comodamente, e non solo in vacanza, una famiglia di quattro persone come la nostra. Ve la presento: Massimo è mio marito, insegnante come me, Silvia di vent’anni, che studia economia e commercio, è mia figlia, Stefano anche lui studente universitario, ha tre anni più della sorella ed è l’altro figlio. Poi ci sono io ‘nel mezzo del cammin di nostra vita’, che ho un po’ più di trentatre anni, ma d’altronde la vita ora si è allungata rispetto ai tempi in cui Dante scriveva la sua ‘Commedia’ che, all’inizio, oltretutto, non si chiamava ancora ‘Divina’. Io sono Stella. 

Dopo l’Epifania, che ‘tutte le feste se le porta via’, abbiamo cominciato a darci un gran daffare per cercare i mobili adatti alla ‘casa relax’, s’intende con la minor spesa possibile. È stato tutto una via vai tra Ikea, Mondo Convenienza e Mercatoni vari e, dopo tanto tergiversare con grande sofferenza di Massimo che sarebbe molto sbrigativo nelle scelte, abbiamo optato per un arredamento minimale, ma funzionale. 

Quando anche l’ultimo quadro è stato appeso e le tendine alle finestre sistemate, con il sopraggiungere della Pasqua, abbiamo avuto la brillante idea di presentare ai parenti prossimi il frutto delle nostre fatiche. I miei figli dicono che le idee più brillanti e più bislacche vengono sempre a me che, Stella di nome e di fatto, ho in testa la lampadina che si accende e ne combino sempre di tutti i colori. “Questa è una follia”, dicono loro, che di tale fenomeno hanno un concetto assai discutibile: più che a un disordine della psiche, lo associano alle azioni scriteriate, stravaganti, irrazionali della madre. 


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