Skip to main content
Oggi Parliamo Di Teatro, Quest’ Anno La Sezione Ha La Presidenza Di: Claudia Palombi

Il Teatro è quel luogo dove i miei genitori andavano a fare il loro lavoro di artisti lirici.
Per me è stato un luogo di gioco, forse il migliore per giocare a “facciamo che io ero”.
Ecco, abbiamo già due risposte alla domanda del titolo: lavoro e gioco.
Nelle accezioni più vere e nello stesso tempo più nobili. Ho saputo da subito che l’attività di andare in scena richiede impegno, preparazione, fatica fisica, prove su prove.
Fare e rifare, fare a regola d’arte. Ho visto che il “libro” aveva più note che parole. Quando ho avuto la fortuna di conoscere i maestri del Teatro moderno, non mi sono affatto stupita dell’importanza del training fisico e neppure di quanto le diverse tecniche da ciascuno esplorate avessero punti di contatto, ma anche divergenze.
Il teatro di prosa non ha una lingua codificata, come la musica o la danza: il teatro è come l’ozono, è espressività allo stato nascente, è come un amore nuovo, vuole reinventarsi, essere unico.
Quindi è un linguaggio del corpo e della voce? La drammaturgiacontemporanea non consiste nella scrittura? E allora in cosa e come?Ma certo che esistono i testi teatrali.
Solo che i testi, da soli, non scrivono la storia del Teatro; c’è Bisogno di attori, registi, spazi, sistemi di produzione di uno spettacolo.
Se guardiamo ai drammaturghi importanti che sono arrivati a noi nella nostra cultura, dall’ antica Grecia, passando per i latini, per Shakespeare, Molière, fino a Goldoni e Pirandello, ci rendiamo conto che le parole che possiamo leggere sono state scritte per attori di una precisa compagnia; che i drammaturghi hanno vissuto con loro, li conoscevano personalmente.
Così come conoscevano il pubblico a cui erano destinate le loro opere e quasi sempre anche i musicisti e le musiche. In quest’ottica vediamo che anche oggi una drammaturgia può esistere.
Esiste quando chi scrive sa – o può immaginare grazie alla personale esperienza – per quali attori, regista, contesto sta scrivendo.
Claudia Palombi, romana, si laurea con lode al DAMS di Bologna. Studia recitazione con maestri – Grotowskij, Barba, Ennosuke III – è docente di tecniche espressive e coach di attori in corsi CEE e accademie. Attrice e regista nei teatri e alla RAI anche in suoi programmi culturali e conduttrice di dirette radiofoniche. Ideatrice e coordinatrice del Premio Bianca Maria Pirazzoli per attrici e scrittrici e del Premio Lirica Luciana Palombi. È giurata in vari premi.
Tra le pubblicazioni: Il gergo del teatro (Bulzoni 1986); Ermete Novelli (Guaraldi 1994), Fa-Re Teatro nella scuola e Argante, Bea e gli altri (Armando 1998). In seguito scrive fiabe, filastrocche e pièce per bambini e traduce dal francese saggi sul teatro.
Pubblicazioni recenti per Giunti nel 2021: il romanzo per ragazzi L’enigma della casa (1° Premio al Concorso “Città Di Grottammare” 1° Premio al Concorso “C’era unavolta” Monterchi ‘24) e la riedizione di Gloria Muccalesta Superstar. Dal 2018 si dedica più intensamente alla poesia, vincendo numerosi premi, da cui la silloge Nel seno del tempo (SwanBook 2019) e per puntoacapo Editrice (dic. 2022) la silloge Varchi nell’oblio che, da inedita, è risultata 1a classificata al Premio Montefiore 2022.
Claudia Palombi
Comments
Post a Comment