"All' Eterna Culla" Di Attilio Mucci (Segnalazione Speciale) Sezione Poesia Inedita In Lingua Italiana VI Edizione
Cadon le foglie gialle e fan tappeto
al grigio autunno del felpato passo:
l‟anno si avvia, fra le nebbie basse,
verso il tramonto, verso la sua méta.
Rami contorti e spogli al ciel protesi,
muta preghiera di scarnite braccia,
invocano dal sole ancora un raggio
sovra le zolle nude del maggese,
sovra il custode eterno che fa scudo
alle sementi e alle radici antiche
da quell‟inverno minaccioso e crudo.
Da quell‟inverno che faria morir
il placido cammin della natura:
il suo costante andare e il rifiorire
al ritmo eterno delle sue misure.
Sei culla, o terra di sorgente e morte:
in te, domani, vita rifiorisce;
mentre, ieri, pietosa l‟hai sepolta.
ATTILIO MUCCI è nato a Bologna nel 1932, ma ha sempre vissuto a Torino di Sangro (CH). Poeta-contadino per eccellenza (infatti la sua professione è stata sempre quella del contadino), autodidatta in campo letterario, ma apprezzatissimo in Abruzzo, nonché fuori regione e finanche all‟estero, per la sua geniale capacità lirica ed umoristica. Oltre 200 i premi da lui vinti, sia in Italia che all‟estero, a conferma del favore critico di cui gode. Tra i suoi libri ricordiamo: Lu terranelle elu harbine e „Na bbotte a lu cerchie e „n‟addre a lu vascelle.
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