"Notturno" Di: Bruno Fiorentini (Menzione d‟Onore) Sezione Poesia Inedita In Lingua Italiana VI Edizione
Invisibile mano versa intorno
spruzzi di buio ed ogni cosa inghiotte
celando all‟occhio lo splendor del giorno.
Nera è la notte.
Cala il silenzio mentre il cielo abbruna
e già una stella occhieggia nel profondo;
fioco diffonde la crescente luna
lume sul mondo.
E mentre la città spegne le faci,
s‟anima il bosco d‟ombre inquiete in volo:
odi il soffio di strigidi* rapaci,
un „chiù‟… d‟assiòlo.
Sugge e respira il regno taciturno
dei vegetanti, tesi verso il cielo:
il cerro antico, il magico viburno**,
il verde stelo.
Sotto le innumerabili fiammelle
che punteggiano il cielo in ogni sito,
io, grato, ammiro e parlo con le stelle
nell‟infinito.
E scruto nelle menti degli umani
che, da ancestrale panico sedotte,
temono il buio ed i fantasmi inani.
Amo la notte.
* uccelli rapaci notturni.
** cespuglio volgarmente chiamato „palla di neve‟. 41
Bruno Fiorentini laureato in Lettere, ha svolto attività di insegnamento, dedicandosi nel contempo alla poesia, soprattutto in vernacolo romanesco nel quale ha scritto la sua prima opera: La Guasibibbia – rivisitazione in 263 sonetti dell‟Antico Testamento – vincendo con essa il suo primo trofeo. Ha pubblicato due testi poetici: Sotto a chi tocca e Storia semiseria de Roma antica. Scrive su Rugantino, unico settimanale nel dialetto di Roma. Numerosi i premi e i riconoscimenti.
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