Il Vicolo Dei Misteri: Il Giallo Di Via Poma











                                                                                           

Sabato: 8 Agosto Alle Ore: 21:00 Luogo: Giardino exAcli Ripatransone

La prenotazione è obbligatoria si prega di chiamare il seguente numero: 0735/99329 (Dalle 16 Alle 19) oppure tramite email: eventiripa@gmail.com (si prega di attendere la ns mail per conferma della prenotazione)

In Caso di pioggia la manifestazione si svolgerà presso il Teatro Luigi Mercantini





Sinossi (Newton Compton Editori) 

Sono passati trent’anni da quando, durante un torrido agosto romano, in un ufficio dell’Associazione Italiana Alberghi della Gioventù venne ritrovato il corpo senza vita della giovanissima Simonetta Cesaroni, assassinata con ventinove pugnalate.

Un giallo irrisolto e che, dopo tanto tempo, suscita ancora interesse, polemiche e dubbi. Massimo Lugli, ex inviato speciale di Repubblica che seguì le indagini e Antonio Del Greco, allora funzionario della squadra mobile che le diresse, ricostruiscono, in forma di romanzo e con nomi di fantasia, tutte le svolte di un’inchiesta difficile e piena di trabocchetti. 

Un mix di realtà e di immaginazione, come altri libri scritti in coppia dai due autori, che rivela particolari inediti, aspetti mai chiariti e mai resi noti e svolte impreviste dai due punti di vista: quello della stampa e quello della polizia. Il finale, di fantasia, è un colpo di scena che capovolge tutto e che, forse, avrebbe potuto essere possibile.

Fonte: Newton Compton Editori



Sinossi (Contorni Di Noir)

Trent’anni di ipotesi e indagini a tappeto senza riuscire a inchiodare un colpevole. A trent’anni di distanza infatti dall’efferato omicidio di Simonetta Cesaroni, la ragazza uccisa con ventinove coltellate sul posto di lavoro il 7 agosto 1990, il caso è ancora irrisolto. Una orrenda e tragica pagina di cronaca nera che forse non si riuscirà mai a chiudere. Sarebbe stato un delitto perfetto, quindi? Ma quale fu il movente e le modalità di come il delitto avvenne, mai completamente chiariti dalla polizia nonostante l’allargamento delle indagini a 360 gradi? Si pensò addirittura anche a un possibile – ma mai dimostrato – coinvolgimento dei servizi segreti. Chi poteva violentare e poi uccidere Simonetta Cesaroni, una bella ragazza romana di ventun anni nel suo ultimo giorno di lavoro prima delle vacanze? Un omicidio d’impulso? Il gesto di un folle? Un incontrollabile raptus? Chi lo fece aveva le chiavi per entrare? Oppure Simonetta lo conosceva e gli aprì senza timore?

Sono passati trent’anni da quel 7 agosto, un torrido agosto romano. Simonetta Cesaroni, come sempre era arrivata puntuale al suo posto di lavoro. Simonetta da più di un anno era stata assunta come segretaria presso uno studio commerciale, la Reli Sas. Ma nel luglio del 1990 le era stato proposto di lavorare per alcuni giorni della settimana anche come contabile presso la sede dell’A.I.A.G. (Associazione Italiana Alberghi della Gioventù), associazione che faceva riferimento alla Reli Sas e che aveva sede in via Poma. Alle 17.15 era al suo posto e parlò a lungo per telefono con una collega, e quindi a quell’ora era ancora viva. Ma alle 18,20 non telefonò come invece era previsto al suo datore di lavoro, prima di chiudere l’ufficio. Alle 21,30 la famiglia Cesaroni, preoccupata dal mancato ritorno a casa della figlia, sempre molto precisa e scrupolosa, cominciò a cercarla. Alle 23,30 quando il portiere aprì loro la porta dell’ufficio di via Poma, si ritrovarono di fronte ad uno scenario raccapricciante: Simonetta è riversa a terra con il reggiseno abbassato e la canottiera arrotolata verso il collo. I suoi vestiti e alcuni effetti personali erano spariti, ma le scarpe lasciate vicino alla porta. L’assassino aveva ripulito accuratamente tutta la scena del crimine dal sangue, salvo una piccolo traccia che la scientifica rinvenne in seguito sulla maniglia del portone.

Del delitto furono indagati e accusati prima uno dei portieri del condominio, poi il nipote del proprietario dell’immobile e infine l’allora fidanzato della ragazza, addirittura portato a processo nel 2009, dopo ben diciannove anni dal delitto e poi assolto in appello con formula piena nel 2011. Assoluzione definitivamente confermata anche dalla cassazione. L’arma del delitto, un coltello o un acuminato punteruolo e gli abiti indossati dalla vittima non furono mai ritrovati. Questa oggi è la storica versione dei fatti, ormai acquisita da Magistratura, polizia carabinieri e stampa ma Massimo Lugli, a quei tempi inviato speciale di Repubblica che seguì direttamente le indagini e Antonio Del Greco, allora funzionario della squadra mobile che le diresse, ricostruiscono per noi oggi, in forma di romanzo e con nomi di fantasia, le tante svolte di un’inchiesta tutta in salita e piena di insidie. Si inventano l’arrivo di una lettera in redazione. Una lettera che anticipa particolari. Particolari che solo l’assassino potrebbe conoscere, una lettera latrice di un imperdibile scoop, che potrebbe portare alla soluzione del caso e svelare l’identità di chi ha ucciso in via Poma il 7 agosto 1990 Carla De Simoni, pseudonimo dietro il quale per esigenze narrative nascondono Simonetta Cesaroni e danno una storia, un volto, un nome e un movente a un possibile assassino o, per lo meno, a colui che potrebbe aver commesso l’omicidio. Una lettera cIl Vicolo Dei Misteri: Il Giallo Di Via Poma (Romanzo)

Fonte: Contorni Di Noir


Gli Scrittori:


Massimo Lugli si è occupato per «la Repubblica» di cronaca nera per quarant’anni. Ha scritto Roma Maledetta e per la Newton Compton La legge di Lupo solitario, L’Istinto del Lupo, finalista al Premio Strega, Il Carezzevole, L’adepto, Il guardiano, Gioco perverso, Ossessione proibita, La strada dei delitti, Nelmondodimezzo. Il romanzo di Mafia capitale, Stazione omicidi. Vittima numero 1, Vittima numero 2 e Vittima numero 3, Città a mano armata, Il criminale e nella collana LIVE La lama del rasoio. Suoi racconti sono contenuti nelle antologie Estate in giallo, Giallo Natale, Delitti di Ferragosto, Delitti di Capodanno e Delitti in vacanza. Ha firmato con Andrea Frediani Lo chiamavano Gladiatore. Insieme ad Antonio Del Greco ha scritto Città a mano armata, Il Canaro della Magliana, Quelli cattivi, NarcoRoma e Il giallo di via Poma. Cintura nera di karate e istruttore di tai ki kung, pratica fin da bambino le arti marziali di cui parla nei suoi romanzi. Finalista del Premio Strega, con "L'istinto del lupo" Newton Compton.

Antonio Del Greco è nato a Roma nel 1953 ed è entrato in Polizia nel 1978. Dopo i primi incarichi alla Questura di Milano, è stato dirigente della Omicidi. Sue le indagini su alcuni dei più grandi casi di cronaca nera degli ultimi anni, tra cui l’omicidio del “Canaro” alla Magliana, la cattura di Johnny lo Zingaro, il delitto di via Poma, la Banda della Magliana. Attualmente è direttore operativo della Italpol. Insieme a Massimo Lugli ha scritto Città a mano armata, Il Canaro della Magliana, Quelli cattivi, NarcoRoma e Il giallo di via Poma.

Fonte: Contorni Di Noir



La Relatrice:


Giovanna Frastalli - Sociologa e formatrice, si occupa di progettazione e realizzazione di eventi culturali e corsi di formazione per enti, scuole e organizzazioni non-profit con particolare attenzione ai processi di comunicazione e integrazione tra le diverse culture e ai temi che riguardano il benessere socio-emotivo del bambino. E' membro dell'associazione "I luoghi della scrittura" per la quale organizza eventi e presentazioni letterarie.






Rassegna Stampa



Il Mistero Della Morte Di Pasolini

A distanza di quarantacinque anni l'omicidio di Pier Paolo Pasolini resta ancora un mistero. Fu davvero Pino Pelosi, diciassettenne di borgata, a massacrare da solo il regista friulano? O fu organizzato un complotto alle sue spalle? Il cronista di nera Massimo Lugli, ospite di Quante Storie, ricostruisce la morte di un intellettuale che ha segnato il nostro immaginario e disegna un affresco del sottobosco romano, dai ragazzi di vita pasoliniani fino alla criminalità di oggi, capace di infiltrarsi nella politica e nelle zone di potere.




Il Mondo Della Criminalità Romana

Dalla banda della Magliana al clan dei Casamonica: una linea di sangue attraversa la storia recente della capitale. A Quante Storie, i due cronisti di nera Massimo Lugli e Nello Trocchia raccontano la criminalità romana partendo dai casi più eclatanti, come la famosa testata di Roberto Spada al giornalista televisivo che lo intervistava, per arrivare alla dimensione sommersa di un mondo che si nutre soprattutto di droga e di usura, e che prolifera grazie all'omertà.



Sul Filo Del Crimine

Da un lato la cronaca nera dall'altra il giallo. Roma e Parma si uniscono idealmente in una puntata di Quante Storie sul filo del crimine. Il giornalista romano Massimo Lugli e lo scrittore parmense Alberto Garlini portano i rispettivi libri nel salotto letterario di Corrado Augias e raccontano i grandi misteri delle rispettive città, come il delitto ancora irrisolto di via Poma o il crac della Parmalat nel 2003.




Il Lato Oscuro Della Città Eterna

La storia di Roma è sempre stata un grande romanzo criminale. A Quante Storie, Corrado Augias lo ripercorre assieme a Massimo Lugli, uno dei più noti cronisti di nera del giornalismo italiano. Dal caso del canaro della Magliana, ritornato d'attualità attraverso il nuovo film di Matteo Garrone, all'illegalità diffusa di Mafia Capitale, un viaggio nel lato oscuro della città eterna.






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