“Ad Un Nonno” Di Stefano Baldinu (Segnalazione Speciale) Sezione Poesia Inedita In Lingua Italiana VI Edizione

 




Quando troppo in ritardo sui tuoi giorni 

verranno a domandarti della tua solitudine 

non vergognarti della tua panchina 

della tua testa china a contarti le ossa 

come gli anelli di un tronco 

non vergognarti del tuo cappello a larghe tese 

rovesciato come la brocca di un biancospino 

a rattrappirsi dopo aver ricevuto ancora un‟elemosina di pioggia 

non vergognarti di salmodiare a bassa voce come 

un pettirosso che occhieggia di profilo il cielo 

alla vigilia del temporale 

io come lui vorrei attraversare saltellando 

i fili d‟erba e le briciole di pane per costruirmi il nido 

fra i rami sapienti della tua vita fuori stagione. 

Io ti vedo sempre come lo stesso bambino, 

solo più ingiallito, delle foto sulla mensola di casa 

con il grembiule addosso e il tascapane in spalla. 

Guardi il giorno svanire, pulsare, rallentare come 

il sangue dopo una corsa fra le vane celesti 

salire una vaga foschia dalle narici terrestri 

cerchi invano chi ti ha interrotto il respiro 

la bella calligrafia dei pensieri mentre c‟è chi 

al di sopra della pioggia scrive lettere per te. 

Io sono qui distante uno sguardo a perderti 

a comporre un tema d‟addio per quel nome che avrai 

quando non sarai più che l‟ombra olbliata di un crisantemo 

sulle rive del marmo. 

Ti chiamo ancora, ma tu senza battere ciglio rimani 

più che quieto nella stessa posizione a sciogliere 

sulle nocche nodose i misteri di un rosario immaginario 

a tendere un filo d‟aquilone dove si ammassano le nuvole 

in rima tronca e il silenzio ha l‟odore delle foglie rovesciate 

lungo i viali, l‟incuria e l‟indifferenza dei semafori incustoditi. 

Vivrai, vivremo, nonno, ancora come fronti in preghiera.fra le mani, come terra di passaggio senza un gesto d‟amore, 

un desiderio d‟ombre senza luna dentro un guscio di mare.


STEFANO BALDINU è nato a Bologna nel 1979 ma dal 2003 risiede a San Pietro in Casale (BO). Diplomato in Ragioneria lavora, dopo una decennale esperienza presso una società di pubblicità, come impiegato presso una officina meccanica che ripara mezzi pesanti. Ha iniziato a scrivere le prime poesie nel 1998 quasi per sfida e imitazione di Ugo Foscolo, poi a seguito del “folgorante” incontro con i poeti spagnoli e latino-americani, Garcia Lorca e Neruda su tutti, inizia una nuova vita poetica che continua tutt‟ora. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti. 




Comments