Franco Loi: Uno Dei Ultimi Grandi Poeti Italiani Viventi.




Franco Loi nasce a Genova, il 21 gennaio 1930, da padre sardo e da madre emiliana. Seguendo il padre ferroviere si trasferisce nel 1937 a Milano dove frequenta gli studi diplomandosi in ragioneria. Successivamente lavorerà come contabile allo scalo merci di Lambrate.
Lavora come impiegato allo scalo merci del porto di Genova fino al 1950 per diventare in seguito, 1955, incaricato presso l'Ufficio pubblicità della Rinascente per le relazioni pubbliche e nel 1962 lavora all'ufficio stampa della casa editrice Arnoldo Mondadori Editore.
Dopo essere stato attivo militante comunista, ha aderito al movimento della nuova sinistra, ma dagli anni settanta ha lasciato sostanzialmente l'attività politica, assumendo posizioni molto personali, con forte accentuazione di una religiosità anarchico-libertaria. La sua prima produzione poetica nacque tutta in una breve stagione, tra il settembre 1965 e l'estate 1974 quasi "sotto dettatura", così il poeta rievoca quegli anni fondamentali: "scrivevo versi per quattordici ore filate al giorno, mi sono sempre considerato amanuense di Qualcuno".

Esordisce solo nel 1973 come poeta dialettale e ha subito un buon successo con l'opera I cart edita dall'Edizione Trentadue di Milano e l'anno dopo, 1974, con Poesie d'amore edite da Il Ponte. Nel 1975 il poeta dimostra di aver raggiunto la completa maturità di espressione con il poema Stròlegh, pubblicato da Einaudi con prefazione di Franco Fortini, di cui una parte aveva già visto la pubblicazione nel secondo "Almanacco Dello Specchio" ricevendo una critica positiva da Dante Isella.

Nel 1978 scrive la raccolta Teater, edita da Einaudi e nel 1981 l'opera L'Angel, pubblicato a Genova dalle Edizioni San Marco dei Giustiniani e L'aria de la memoria, edita da Einaudi che raccoglie tutte le poesie scritte tra il 1973 e il 2002, tra le quali alcune già edite nella raccolta I cart e Poesie d'Amore. Molte altre sono le sue opere, tutte scritte in dialetto milanese, tra le quali Lünn, Liber, Umber, El vent, Isman, Aquabella, Pomo del pomo.

Oltre alle raccolte di poesia Loi ha anche scritto, nel 2001, un libro di racconti intitolato L'ampiezza del cielo ed ha pubblicato diversi saggi. Loi è stato vincitore del Premio Bonfiglio per la raccolta Stròlegh, del premio Nonino per Liber e recentemente ha ricevuto il Premio Librex Montale e il Premio Brancati 2008 (sezione poesia) con il libro Voci d'osteria. È stato insignito dalla Provincia di Milano della medaglia d'oro e ha inoltre ricevuto dal Comune di Milano l'Ambrogino d'oro e il "Sigillo Longobardo della Regione Lombardia". Ha contribuito a numerose riviste e lavora tuttora per Il Sole 24 ore.



Se scriv perchè la mort, se scriv 'me sera quan’ l’òm el cerca nient nel ciel piuü, se scriv perchè sèm fjö o chí despera, o che '1 miracul vègn, forsi vegnü, se scriv perchè la víta la sia vera, quajcoss che gh'era, gh'è, forsi gh'è pü.

Si scrive perché la morte, si scrive come sera
quando l'uomo cerca niente nel cielo piovuto,
si scrive perché siamo ragazzi o chi dispera,
o che il miracolo venga, forse venuto,
si scrive perché la vita sia più vera,
qualcosa che c'era, c'è, forse non c'è più.
(Franco Loi)

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