Prospettive Di Poesia di Elena Malta Giurata XII Concorso

 



Quali prospettive ha la Poesia di navigare con un bel vento fra le vele, su un mare largo e buono e materno e attraversare l’Oggi per consegnarsi al futuro, in tutte le sue valenze, a lettori di ogni età?

Quale speranza potrà essere quella di una forma d’Arte che niente sembra avere dei tratti dell’oggetto artistico, in presenza di un uomo dedito alla pratica dell’-usa e getta- per “liberarsi anche della propria coscienza”, come già sostenne Montale nel 1975 nel ricevere il Nobel? Il ritmo frenetico a lungo ha lasciato spazi irrisori di solitudine, vitale per uno scrittore in genere, tanto più per un cultore di Poesia! 

Si potrebbe argomentare di un provvidenziale tempo di confinamento pandemico da dedicare ai propri slanci creativi, ma sappiamo quante mancanze abbiamo sopportato nel tempo del forzato isolamento, un tempo certamente carente di serenità, di tranquillità interiore, con scene e quadri apocalittici sull’intero Pianeta. E’ stato un tempo, speriamo se ne possa parlare al passato anche se prossimo, in cui il mondo esterno è stato filtrato, schermato, igienizzato ad ogni contatto e un tale contestoesterno risulta fittizio, lontano dal vero, provvisorio, transitorio verso una imprevedibile evoluzione o risoluzione. 

Un tempo questo affatto idoneo a raccogliere, accogliere ed elaborare echi di dinamiche di vita che ingagginocondivisione o ribellione e desiderio di farsene carico di annuncio o denuncia.

Vedremo quale proliferazione di scrittura sarà fiorita nel tempo della diffusione pandemica, quando abbiamo visto le funzioni vitali delle relazioni umane ridotte al minimo o interrotte completamente.

La Poesia principalmente, e la scrittura in genere, vive del trovarsi esposta nel flusso sanguigno delle interazioni umane, nello scendere in mezzo alla gente, nello sporcarsi con la semplice terra, nella comprensione delle dinamiche socio-economiche, conflittuali, vicine o distanti ideologicamente, perchè possa caricare energie emotive in espressioni artistiche e non trovarsi invece a calcare ‘mode’ occasionali di facile pathos, con impiego di catene infiorettate di parole, senza alcun tocco di gentil dono di sintesi, per sottolineature di condizioni legate a superficiali scenari di fatti di cronaca.

E’ un sentire povero, quello che si arena sui pochi cespugli in primo piano che bruciano senza vedere che è tutto il bosco avvolto dalle fiamme. Mentre è la vita che si fa poesia e la poesia si fa vita. Un autore scrive, produce, vara e, seduto sulla sponda, continua il suo richiamo vocazionale con l’occhio paziente, se mai un fil di fumo all’orizzonte possa portare un sentore di riconoscimento; di solito non basta una vita per sentirsi riconosciuto Artista!

Democraticamente tutti possono accedere agli strumenti delle Arti e sperimentarne le tecniche, ma non sta proprio al singolo autore decretarsi  Artista e imporre la propria Arte come originale, rilevante e rimarchevole, saltando la fila, con l'impazienza virale di sentirsi arrivato.

Se aggiungiamo poi che l’autore di Poesia può essere solo un catalizzatore sensibile di vibrazioni che ci vengono a cercare, allora sentirsi un creatore dovrà scendere al livello di essere un creativo, che è già tantissimo!

Poesia spesso morde da dentro e sa lei come ti chiede tempo a dar parole a quella stretta di stomaco, di gola, di tempie e ti ritrovi, come in trance, a scrivere cosciente, ma senza sapere dove si andrà a parare. Lentamente quella fitta si alleggerisce e la visitazione ricevuta passa dalla propria carne al foglio, assume identità per essere accompagnata fuori, cantata, portata in giro e farle dire la sua, eccitando, intristendo, divertendo, innamorando, facendo riflettere o spaventare chi ascolta o legge, tutt’altro che distante e annoiato fruitore.

Spesso è così che trovo Poesia; è lei che viene a me e poi lei viene con me, in viaggio. Incontra il mio amico, i miei amici, i conoscenti occasionali. Lei è di strada, sempre pronta a darmi un punto di appoggio, uno spunto, ad essere interlocutore attedibile, uno stimolo a rallentare, a prestare attenzione, a fare silenzio, ad apprezzare ogni minima parola, anche una virgola.

E’ un prodotto slow in un mondo rock.



Comments