Il Gioco Della Mosca - Di: Andrea Camilleri Recensione Di: M. Concetta Armetta Vincitrice Del Premio Letteratura Per Ragazzi XII Edizione

 



Come in una succosa macedonia ogni frutto contribuisce al gusto finale della portata con il proprio sapore, colore e consistenza, così Camilleri seleziona con cura i “frutti - racconti” che compongono questo testo.

La varietà degli aneddoti narrati, con maestria da cantastorie, differenti per ambientazione, personaggi e tematiche affrontate, rende questo testo curioso e accattivante per i lettori a prescindere dalla geograficità di appartenenza. 

Ogni racconto è anticipato da un modo di dire o da un termine della tradizione orale siciliana (a volte, ahimè in disuso!) che contribuisce a dare carattere e colore alla vicenda e ai suoi protagonisti collocandoli in un contesto spazio temporale ben definito, ma esportabile ai giorni d’oggi.

Il titolo del libro mette in vetrina uno degli aneddoti raccontati “Il gioco della mosca”, un gioco da strada molto diffuso tra i ragazzi di qualche decennio fa e molto diverso dagli intrattenimenti poco inclusivi di questi tempi.

Le riflessioni tra presente e passato legati da espressioni e modi di dire pregne di significato, strizzano piacevolmente l’occhiolino ad un lettore legato alle proprie origini nell’ottica di una valorizzazione della propria identità culturale.

“Ficiru propriu una bella muzziata!”

Così Camilleri definisce il contenuto del suo libro: una “muzziata”.

L’autore si riferisce al contenuto delle cassette di legno che al mercato, all’ora di chiusura, vengono riempite con le rimanenze del pesce, a prescindere dalla tipologia e dal prezzo, per essere vendute in lotto a un prezzo intermedio oppure al miglior offerente. 

E in linea con il messaggio del testo, consiglio una “calatina” tra le pagine del libro, gesto dell’intingere il pane in un sugo “così il pane se ne cala che è una bellezza”... per lasciarsi immergere con gusto tra scene di vita e siparietti irresistibili.



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