Sembrava Bellezza - Teresa Ciabatti - Edizioni Mondadori - Recensione Di: Maria Concetta Armetta, Vincitrice Del Premio Letteratura Per Ragazzi XII Edizione

 


Sinossi

Sembrava bellezza è un romanzo sull'impietoso trascorrere del tempo, e su come nel ripercorrerlo si possano incontrare il perdono e la tenerezza, prima di tutto verso se stessi. Un romanzo di madri e di figlie, di amiche, in cui l'autrice, con una scrittura che si è fatta più calda e accogliente, senza perdere nulla della sua affilata potenza, mette in scena con acume prodigioso le relazioni, tra donne e non solo. Un romanzo animato da uno sguardo che innesca la miccia del reale e, senza risparmiare nessun veleno, comprende ogni umana debolezza.


Ad accoglierci tra le pagine di questo romanzo è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo. Vive un tempo ruggente di riscatto, che cerca di tenersi stretto ma ogni giorno le sfugge un po' di più. Proprio come la figlia, che rifiuta di parlarle e si è trasferita lontano. Combattuta tra risentimento e sgomento per il tempo che si consuma la coglie Federica, la più cara amica del liceo, quando dopo trent'anni torna a cercarla. 

E riporta nel suo presente anche la sorella maggiore Livia – dea di bellezza sovrannaturale, modello irraggiungibile ai loro occhi di sedicenni sgraziate –, che in seguito a un incidente è rimasta prigioniera nella mente di un'eterna ragazza. Come accadeva da adolescenti, i pensieri tornano a specchiarsi, a respingersi e mescolarsi. La protagonista perlustra il passato alla ricerca di una verità, su se stessa e su Livia, e intanto cerca di riafferrare il bandolo della propria esistenza ammaccata: il lavoro, gli amori. Livia era e resta un mistero insondabile: miracolo di bellezza preservata nell'inconsapevolezza? O fenomeno da baraccone? 

Avvolti nelle spire di un'affabulazione ammaliante, seguiamo la protagonista in un viaggio che è insieme privato e generazionale, interiore e concreto. E mentre lei aspira a fermare l'attimo per non perdere la gloria, la sorte di Livia è lì a ricordare cosa può succedere se la giovinezza si cristallizza in un presente immobile: una diciottenne nel corpo di una cinquantenne, una farfalla incastrata nell'ambra.


Proposto da Sandro Veronesi al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:

«Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti è una lezione di letteratura narrativa, per tutti quelli che ancora non hanno smesso di esercitarsi nel fallimentare tentativo di tenere separate, nei romanzi, verità e finzione. È un racconto talmente colmo di menzogne – la prassi della comunicazione tra gli esseri umani, insieme al nascondimento, al malinteso, alla reticenza, alle omissioni – che alla fine rasenta la più intima delle confessioni. 

È un romanzo straziante, perché è uno strazio ritrovarsi a vivere tutta la vita in un corpo così lontano dal canone condiviso della bellezza; ed è un romanzo esilarante, la cosa più vicina ai libri di John Fante che mi sia mai capitato di leggere. 

È un romanzo che spazia dalla vitalità alla morte, soffermandosi in quella zona grigia che viene spesso trascurata, quella della quasi-morte, della regressione, della demenza, che a volte diventano abiti sorprendentemente comodi da indossare. È un romanzo sulla meravigliosa vertigine della mitomania. Ma soprattutto, come ho detto, è una lezione sull’unica verità possibile in letteratura, quella fatta di nomi, predicati, avverbi e aggettivi scelti e composti con tale maestria da rendere inutile sapere altro. Per tutte queste ragioni mi pregio di presentare Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti alla LXXV edizione del Premio Strega.»



Recensione A Cura Di: Maria Concetta Armetta Vincitrice Del Premio "Letteratura Per Ragazzi" XII Edizione

“Io non sono tutte...” eppure ci rappresenta tutte: donne figlie, donne madri, mogli o separate, casalinghe e donne in carriera, amiche e rivali, amate o abusate, belle davvero e belle che non si sentono belle e lo trasmettono agli altri con una naturalezza che poi bella lo è davvero...

Ci siamo ritrovate tutte lì, diluite tra le sensazioni vere e vissute, nel ricordo del passato o nella cruda realtà del presente, “spudoratamente” tradotte in parole e gesti delle protagoniste che sono donne e non potrebbero essere altro.

Ciò che colpisce, già dalle prime righe, è il ritmo incalzante del testo che tiene legato il lettore alle pagine, non lasciandogli tempo di respirare per ritrovarsi tra i personaggi, e, soprattutto se sei donna, ti ritrovi catapultata dentro la vicenda con un salto nel vuoto che ti dà vertigini e consapevolezza.

L’autrice è fondamentalmente “vera”, come “vere” appaiono le situazioni che a tratti sembrano nostri déjà-vu, tanto personali che pensi di leggere il diario della tua vita.

E poi la “libertà”, questa sconosciuta, tanto anelata e poi rifiutata per paura di esserne inghiottiti.

Pezzi di donne da ricomporre in una vita che tutto è tranne che perfetta e felice.

“Noi stesse ci ritroviamo confuse, cosa siamo diventate, costellazione senza luna, microscopiche stelle a punteggiare il cielo buio.

... e noi donne, stelle lo siamo veramente!


Chi è Teresa Ciabatti?

Teresa Ciabatti, nata e cresciuta a Orbetello, vive a Roma. Dopo la laurea in lettere moderne ha frequentato la scuola Holden di Torino.

Nel 2002 pubblica il suo primo romanzo Adelmo, torna da me (Einaudi Stile libero) dal quale è stato tratto il film del 2005 L'estate del mio primo bacio. Successivamente scrive: I giorni felici (Mondadori, 2008), Il mio paradiso è deserto (Rizzoli, 2013), Tuttissanti (Il Saggiatore, 2013). Nel 2017 viene pubblicato La più amata (Mondadori), il libro viene proposto al premio Strega 2017 e arriva tra i finalisti.

Ancora, tra i suoi testi si ricordano: Matrigna (Solferino, 2018) e Sembrava bellezza (Mondadori, 2021). Collabora con "Il Corriere della Sera" e con "la Lettura".

Fonte: IBS

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