Il Libro Delle Case - A. Bajani - Recensione Critica A Cura Di: Maria Concetta Armetta, Vincitrice Del Premio Letteratura Per Ragazzi XII Edizione

 




È innegabile: se si vuole conoscere un uomo o una donna basta osservare la sua casa.

Ogni angolo, arredo o suppellettile parla un po’ di noi, persino il colore della tappezzeria o la presenza di una o più serrature alla porta.

“Le pareti sono bianche, non c’è niente appeso; si vedono i fori dei chiodi precedenti... risale alla vita anteriore della casa”.

L’autore prova a tracciare il profilo del protagonista attraverso un viaggio tra le “case” che ha vissuto in un arco temporale di circa cinquant’anni.

C’è la casa del sottosuolo, la casa dell’armadio e poi la Casa del risparmio che è un conto bancario e la casa rossa con le ruote che è una macchina Renault 4.

Capitoli brevi introducono il lettore all’interno delle diverse “case” e delle differenti età del protagonista denominato semplicemente “Io”, insieme a Sorella, Madre, Padre, Nonna, Ragazzo Digitale... Tartaruga. 

Sì, c’è anche un animale con la sua “casa” che silenziosamente osserva lo scorrere del tempo attraverso le azioni e le voci dei protagonisti.

Intanto al di là delle finestre la vita scorre tra vicende politiche e notizie di cronaca che conducono il lettore indietro nel tempo rivivendo a tratti quei momenti storici della nostra Italia dagli anni ’70 fino ai giorni nostri. 

Forse, proprio per questo intreccio tra la vicenda narrata e la cronaca, pare che dietro Io, Madre, Padre... il lettore possa ritrovare pezzi del proprio passato e segni del cambiamento della società. Eh già, inesorabilmente il tempo lascia segni e trasformazioni incidendoli nella memoria e creando uno sfondo sulla tela dove dipingiamo la nostra vita. 

Una scrittura senza dubbio ricercata e ben curata per una struttura del testo innovativa e sorprendente che, nonostante le descrizioni ben dettagliate e dense di particolari, non sempre riesce a coinvolgere emotivamente lasciando il lettore ad osservare dietro ai vetri delle sue finestre. 

Maria Concetta Armetta

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