Due Vite – Emanuele Trevi Recensione Critica Di Maria Concetta Armetta Vincitrice Del Premio Letteratura Per Ragazzi XII Edizione

 



Non è così semplice definire questo testo che ha tutte le caratteristiche di un romanzo, di una biografia, di una raccolta di citazioni… probabilmente denominarlo “Ricordo” basterebbe a rappresentare tutte le sfaccettature del testo da quelle più oggettive a quelle più intimistiche.

In circa 120 pagine Trevi racconta parte di sé stesso attraverso “due vite” così diverse, ma in fondo tanto vicine da fondersi in un solo ricordo.

Pia Pera e Rocco Carbone, amici dell’autore e amici tra loro, due scrittori scomparsi prematuramente.

“Inspiegabilmente, alla fotografia si associa l’idea dell’«immortalare», ma è un modo di dire sbagliato, non c’è nulla che più della fotografia, in un modo o nell’altro sempre vincolata all’attimo e al presente, ci ricordi la nostra transitorietà e futilità”.

In questa frase e nelle foto inserite nel libro l’autore racchiude magistralmente il senso della natura effimera dell’uomo, erroneamente ancorato al passato o proiettato con ansia al futuro.

Questo libro concede al lettore un momento di riflessione sul rapporto tra il proprio “ieri, oggi e domani” e un invito al riappropriarsi della scrittura come momento quasi terapeutico per poter riassaporare momenti della vita trascorsa col senno di poi.

“A volte, mentre scrivo, mi sembra di procedere in mezzo a una folla di ricordi che chiedono attenzione, come gente che tende la mano sperando in un’elemosina.”

M. Concetta Armetta

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