Gaza Di Carmelo Consoli Primo Classificato Sezione A:Poesia In Lingua Italiana XV Edizione






Qui sotto le macerie pare ancora

di sentire l'acuto odore dei vicoli stretti,

l'aroma delle spezie e quando tace

l'urlo dei missili riemerge

l'allegro vociare dei nercati,

la gioia dei fanciulli nei labirinti delle strade.

Ritorna il gesto sacro delle religioni

nella monodia dei cori,

quel guardare al di là dei muri,

dei fili spinati e scorgere il fratello

sotto le divise, dentro i carri armati.

Uno era la terra, uno era l'annuncio:

il tempo della resurrezione, della morte

per il perdono e nell' amore che ora

sprofonda nel ventre squarciato

dei palazzi, dentro voragini di bombe.

Ci sarà domani un nuovo Cristo

che svuoterà i tunnel del terrore, trasformerà

i campi profughi in piane di frumento,

scioglierà l'odio della storia per farne

una favola di pace?

Ma intanto torna la sera e milioni di stelle

s'intrecciano ai bagliori dei proiettili, il cielo è una striscia di fuoco, un delirio

spietato di aerei sulle case rimaste in piedi.

E torna l'alba nella voce delle sirene,

ma non ha promesse di vita nè gioia

da donare, soltanto lingue di sole

a illuminare il martirio delle anime in fuga,

i morti lasciati tra le pietre, i corpi sfigurati

nelle rovine degli ospedali, a ricordare

quella luce dei millenni di una terra,

di una storia lasciata al mondo

come sogno d'amore.

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