“OLOCAUSTI” Di: Francesco Palermo (III Classificato) Sezione Poesia Inedita In Lingua Italiana VI Edizione



 

Fu debole la parola 

mentre capriole di fumo s'alzavano acri 

sul dolore dei rimasti 

e sulle vane attese di ritorni. 

Non tutti silenzi di paura 

su quel mondo del nulla e della morte. 

Eppure giungevano ogni giorno, 

da un binario perduto all'orizzonte, 

convogli di anime sconfitte, 

cumuli di storie e di vite, 

lì...verso l'inferno. 

Troppa indifferenza infame 

sui deliri di anime senz'anima, 

sui piedi nudi affondati nella neve, 

e pozze di sangue a bagnare 

le schiene sul selciato, 

e le mosche scacciate dalle facce affamate, 

e il vento s'insinuava tra le ossa sporgenti, 

e, nel silenzio delle notti, mescolati i respiri, 

i singhiozzi a bucare le timide preghiere. 

E di giorno a misurare le assenze, 

e i numeri scolpiti nella pelle, 

e poi gli arrivi, 

in fila per andare a morire. 


Ma ancora sale il silenzio 

sui traghetti di anime dolenti 

che attraversano le porte degli inferni, 

o s'infrangono inermi sulla riva 

come gusci di conchiglie alla risacca, 

sugli occhi spenti del bimbo 

lasciato a terra senz'ali, 

sul vecchio dalle gambe malferme 

inutile come ramo avvizzito,

sui fragori di ferri battuti nelle galere. 

Andremo oltre la nostra preistoria. 

Ma l'inverno sembra eterno 

senza che ancora venga Natale. 


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